Il termine «Kaizen» indica proprio il miglioramento continuo che emerge dai piccoli interventi implementati in relazione a un’attività, di qualsiasi tipo essa sia. I progressi graduali favoriscono infatti la creazione del valore, riducendo al massimo gli sprechi in termini di risorse e investimento.
Questo diventa evidente nei grandi progetti di sviluppo: innovare ciò che esiste con un unico corposo investimento è molto più oneroso in termini di costo ed energie rispetto all’affidarsi a tanti piccoli interventi, precisi e mirati, che poco a poco realizzano l’obiettivo finale. Nel caso del rinnovo di uno sito web, per esempio, l’approccio Kaizen funziona molto bene perché permette di implementare interventi e miglioramenti continui, senza mai mandare down il sito. Questo fa sì che l’utente che arriva sul sito non si accorga che sono in corso degli aggiornamenti, perché essendo questi di piccola entità permettono di mantenerlo sempre vivo e navigabile. Parallelamente però si migliorano le performance, la sicurezza, l’usabilità e di conseguenza l’ingaggio.
Un approccio che differisce totalmente da quanto viene spesso fatto in occidente, la cui cultura fa solitamente coincidere il miglioramento con un cambiamento drastico e repentino, aspettandosi tra l’altro un ritorno immediato in termini di successo e di valore. È di tutt’altra natura il concetto di miglioramento giapponese, identificato appunto con il termine Kaizen, che può indicare un approccio graduale al progresso non solo in ambito industriale e produttivo, ma anche a livello personale e in tutti gli aspetti della vita.
Applicata in ambito aziendale e produttivo, la filosofia Kaizen si tramuta in modelli gestionali che puntano al controllo e al miglioramento dei processi produttivi: uno di questi è il ciclo di Deming.
Ideato negli anni Cinquanta da W. Edwards Deming in Giappone, questo modello si compone di quattro fasi identificabili in Plan, Do, Check, Act, da cui anche l’acronimo che definisce il nome alternativo con cui viene conosciuto questo modello, e cioè ciclo di PDCA. In italiano le quattro fasi che compongono il modello sono quindi pianificare, fare, verificare, agire. Lo scopo di un modello così articolato parte da una base secondo cui, per raggiungere il massimo livello di qualità di una qualsiasi attività o processo, è necessario un rapporto costante tra gli elementi di analisi, progettazione, verifiche e produzione identificabili in qualsiasi processo produttivo di natura aziendale. La differenza proposta dal modello di Deming sta nella costanza dell’interazione tra questi elementi, che deve essere continua per portare a un miglioramento effettivo e al raggiungimento del livello di qualità auspicato.
Il modello funziona come una vera e propria ruota: bisogna farla girare in continuazione e ripetere i diversi passaggi che la compongono, in ogni fase o attività componente un progetto, per far sì che vengano minimizzati sprechi ed errori, in favore della generazione del valore e del miglioramento continuo.
Il miglioramento continuo è quello che ogni persona in SEISNET cerca di fare per se stessa e di proporre poi conseguentemente al Cliente. Progetti che partono da basi solide, con prospettive a breve – medio – lungo termine precise con obiettivi da raggiungere a piccoli passi per conferirne qualità, utilità e risparmio complessivo.
Dallo sviluppo di nuovi moduli funzionali, all’aggiornamento dei componenti di base, al costante patching dei CMS: sono tutti step che conferiscono solidità e longevità al progetto mantenendo il valoro dello stesso nel tempo.
Quanto detto si applica dai grandi progetti al semplice sito web: l’aggiornamento periodico di WordPress secondo le release rilasciate, il test A/B sulle pagine più importanti, l’introduzione di meta dati aggiornati sono tutti interventi necessari all’ottenimento di performance sempre migliori.