Si sono tenuti la scorsa settimana a Roma gli Accessibility Day 2024; riportiamo un riassunto di alcuni punti trattati che possono essere di interesse in vista dell’entrata in vigore dell’Accessibility Act il 28 giugno 2025.
L’accessibilità si riferisce alla caratteristica di un ambiente, un prodotto, un servizio o un’informazione che consente a tutte le persone, indipendentemente dalle loro capacità o disabilità, di accedervi, utilizzarlo e trarne beneficio in modo autonomo e sicuro.
Il concetto applicato all’ambito delle applicazioni web comporta tutta una serie di accorgimenti che consentono la rimozione di ostacoli fisici, sensoriali, cognitivi e tecnologici che potrebbero impedirne l’uso da parte di persone con disabilità.
Le principali linee guida sono le WCAG (Web Content Accessibility Guidelines) che offrono criteri di successo organizzati in quattro principi fondamentali: Percepibile, Utilizzabile, Comprensibile e Robusto (POUR), sia con riferimento all’utenza desktop che mobile.
Il contenuto deve essere presentato in modo che possa essere percepito dagli utenti, indipendentemente dalle loro abilità sensoriali.
Le interfacce utente e la navigazione devono essere utilizzabili da tutti gli utenti.
Il contenuto e l’interfaccia utente devono essere comprensibili per tutti gli utenti.
Il contenuto deve essere sufficientemente robusto da poter essere interpretato in modo affidabile da un’ampia varietà di tecnologie assistive e di user agent, compresi quelli futuri.
In ambito europeo la norma tecnica EN 301 549 stabilisce i requisiti di accessibilità per i prodotti e servizi ICT (Information and Communication Technology) e si basa sulle WCAG 2.1. Ad essa fa riferimento la Direttiva Europea sull’Accessibilità del Web (EU Web Accessibility Directive) per gli standard di accessibilità richiesti per tutti i siti web e le applicazioni mobili degli enti pubblici nell’Unione Europea.
Nel panorama della legge italiana spicca la legge n. 4 del 9 gennaio 2004, conosciuta come “Legge Stanca“, riguardante l’accessibilità informatica in Italia e che impone che i siti web delle pubbliche amministrazioni siano accessibili a tutti i cittadini, inclusi quelli con disabilità, secondo specifici requisiti tecnici.
Con il Decreto Legislativo n. 76/2020 è stato ampliato l’ambito di applicazione della c.d. Legge Stanca e, a partire dal 5 novembre 2022, è stato previsto che la suddetta legge trovi applicazione anche nei confronti dei “soggetti giuridici che offrono servizi al pubblico attraverso siti web o applicazioni mobili, con un fatturato medio, negli ultimi tre anni di attività, superiore a cinquecento milioni di euro”.
In aggiunta a quanto ora indicato, poi, con il Decreto Legislativo n. 82/2022 è stata data attuazione all’interno del nostro ordinamento alla direttiva (UE) 2019/882. Tale normativa apporta una rilevante estensione del tema dell’accessibilità in quanto sarà applicabile a tutti i soggetti che producono i prodotti o forniscono i servizi elencati all’interno della normativa (inclusi, a mero titolo esemplificativo: servizi di comunicazione elettronica, servizi che forniscono accesso a servizi di media audiovisivi, siti web, libri elettronici (e-book) e software dedicati, servizi di commercio elettronico) a partire dal 28 giugno 2025, prevedendo nuovi specifici obblighi.
Data la presenza di normative e la previsione di sanzioni per gli inadempimenti la ricerca dell’accessibilità viene spesso percepita come un adempimento burocratico che comporta costi aggiuntivi senza essere immediatamente percepibile, tuttavia va considerato che un sito accessibile non solo adempie agli obblighi normativi, ma offre anche significativi vantaggi economici, migliorando la user experience, ampliando il bacino di utenza, ottimizzando il SEO, e costruendo una reputazione positiva, tutto contribuendo alla crescita e alla sostenibilità a lungo termine dell’azienda.
Relativamente al peso economico va considerato che gli interventi volti al rendere un’applicazione web accessibile possono essere fondamentalmente di due tipi:
Integrare l’accessibilità fin dalle prime fasi dello sviluppo (accessibilità by design) è generalmente più economico rispetto ad apportare modifiche a un’applicazione web già in produzione per diverse ragioni:
Inoltre è spesso meno costoso ottenere certificazioni di accessibilità se l’applicazione è stata progettata con queste considerazioni fin dall’inizio.
D’altra parte possiamo notare che sotto il profilo tecnico, un’alta percentuale di conformità alle direttive del WCAG può essere raggiunta già solo seguendo le best practice di sviluppo di un’applicazione web:
Va infine precisato che, sebbene i controlli automatizzati siano una componente importante del processo di valutazione dell’accessibilità, questi non possono sostituire completamente la necessità di una revisione manuale e di test con utenti reali. Un approccio combinato, che utilizza strumenti automatizzati per identificare problemi evidenti e revisori umani per valutare aspetti più complessi e soggettivi, è essenziale per garantire che un sito web sia veramente accessibile a tutti. Solo attraverso questa metodologia integrata è possibile ottenere una certificazione di accessibilità completa e affidabile, assicurando che il sito sia utilizzabile e fruibile da tutte le persone, indipendentemente dalle loro abilità.
Se hai bisogno di consulenza, siamo a tua disposizione!