Non c’erano gli smartphone. Google sarebbe nato solo tre anni dopo. Per collegarti a Internet dovevi aspettare il suono gracchiante di un modem a 56k. Bill Clinton guidava la Casa Bianca, Michael Jordan tornava ai Chicago Bulls in NBA dopo il suo primo ritiro, Michael Schumacher vinceva il suo secondo campionato mondiale in F1 con la Benetton mentre un giovanissimo Valentino Rossi iniziava a farsi notare sulle piste di motociclismo. Nei negozi i primi DVD cominciavano appena a fare capolino e nelle radio risuonavano per la prima volta “Wonderwall” degli Oasis, “Scatman” di Scatman John e “Zombie” dei Cranberries.
In un contesto dove il web era ancora tutto da inventare, vedeva la luce una delle prime software house del territorio. E lo faceva con una convinzione semplice: il digitale, di lì a poco, avrebbe cambiato tutto. Noi volevamo essere pronti, anzi, volevamo guidare quel cambiamento.
Il mondo si è trasformato, come anche le esigenze delle aziende e delle agenzie. Le sfide si sono fatte più complesse, i progetti più articolati, le tecnologie più avanzate. Ma il nostro approccio è rimasto lo stesso: ascoltare, comprendere e creare soluzioni digitali su misura, capaci di adattarsi a un domani che muta velocemente.
Un nuova realtà dapprima conosciuta come fornitrice di servizi Internet e poi come software house per aziende e professionisti. Sin dall’inizio abbiamo avuto proprio questo obiettivo, creare connessioni per il business. E ancora oggi è lì che diamo il meglio: progettiamo sistemi solidi, interfacce intelligenti e percorsi digitali personalizzati.
Significa aver costruito relazioni, soluzioni e fiducia con gli altri. Continuiamo a guardare avanti con la stessa curiosità del 1995, di chi aveva deciso di fare del web la propria casa. E oggi aggiunge un’ambizione in più: farlo alla grande. Siamo nati per questo.