Nel mondo dell’ecommerce, parlare di “legal” spesso fa storcere il naso. Privacy policy, cookie banner, condizioni di vendita… sembrano solo scartoffie obbligatorie.
Eppure, come spiega l’avvocato Antonino Polimeni in questa puntata di Ecommerce Jungle, la parte legale è una leva strategica: se gestita bene, può aumentare la fiducia dei clienti e migliorare il tasso di conversione.
Risorse citate nella puntata:
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Molte aziende pensano che basti pubblicare una privacy policy e una cookie policy per essere “a norma”. In realtà, la compliance ecommerce è molto più ampia: include la struttura del carrello di vendita, le informazioni sui prezzi, la trasparenza delle recensioni, le modalità di recesso e persino il modo in cui vengono mostrati gli sconti.
Una normativa europea del 2003 regola ancora gli step del checkout, eppure molti merchant non la rispettano. Essere conformi non è solo un obbligo: significa offrire un’esperienza d’acquisto chiara, onesta e affidabile.
Il GDPR è spesso vissuto come una croce. Ma, come racconta Polimeni, una gestione intelligente dei dati può diventare un moltiplicatore di ROI: ogni euro investito in privacy genera fino a cinque in ritorno.
Capire la differenza tra profilazione e segmentazione, ad esempio, permette di comunicare meglio con i clienti senza infrangere alcuna legge. E conoscere le regole del cosiddetto “soft spam” consente di fare upselling e cross-selling in modo legittimo, rafforzando il legame con chi ha già acquistato.
Le normative europee si evolvono rapidamente.
I cookie banner, i dark pattern e le nuove regole sull’AI Act stanno cambiando il modo in cui gli ecommerce raccolgono dati e interagiscono con gli utenti. L’intelligenza artificiale, infatti, è sotto la lente del legislatore: non conta solo la tecnologia, ma la finalità d’uso. Un chatbot che vende scarpe e uno che dà consigli su farmaci, pur essendo tecnicamente identici, richiedono livelli di compliance molto diversi.
E dal 2025, entra in gioco anche l’accessibilità digitale: tutti gli ecommerce con più di 2 milioni di euro di fatturato o più di 10 dipendenti dovranno adeguarsi alle nuove direttive, rendendo i propri siti usabili da chiunque.
Un altro punto chiave affrontato da Polimeni riguarda la responsabilità condivisa tra agenzie e clienti. Chi progetta un ecommerce deve garantire codice e design conformi, mentre le scelte legali restano in capo all’azienda. Un equilibrio che, se ben gestito, tutela entrambe le parti.
Infine, la puntata si chiude con una riflessione sul ruolo dell’AI nel mondo legale: l’intelligenza artificiale può accelerare i processi, ma non deve sostituire la competenza umana. Come ricorda Polimeni, “se ci affidiamo completamente all’AI senza metterci la testa, non avremo futuro”.